Tu vuo’ fa’ l’americano: vendere con la maestria di un surfista californiano
Sono appena rientrato dalla California del Sud con un pensiero in testa che ha a che fare con la vendita professionale, disciplina nella quale compio un incessante lavoro di ricerca e sviluppo da ormai ventun anni.
Gli USA in generale sono la patria della vendita e delle tecniche per trovare nuovi clienti, del marketing, del come promuovere i propri prodotti o servizi e di come mettere tutte queste competenze al servizio della crescita economica dell’azienda e di sé stessi come titolari di impresa, di liberi professionisti o di venditori.
Se dovessi nominare un posto che sento come “casa” nel mondo per attitudini professionali, non avrei esitazione nel citare la California del Sud.
Qui innanzitutto, come è norma negli USA tutti sono venditori. In Italia si percepisce come un “venditore” colui che ricopre il ruolo di “agente di commercio”, cioè detto in altro modo il rappresentante con la valigetta, come si diceva ai miei tempi prima che venissero inventate parole nuove e neologismi anglofoni come “account”, “sales manager” e altri che è pur anco inutile citare.
Qui un commesso è un venditore. Un cameriere è un venditore, straordinariamente più preparato alla vendita del “venditore” medio italiano che spesso si considera una persona che ricopre un lavoro di ripiego perché non ha trovato un posto fisso da qualche parte, come tanto avrebbero ambito mamma e papà.
Sono venditori e sono straordinariamente preparati perché spesso guadagnano solo dalle mance che lascerai o comunque quella sarà una parte preponderante della loro retribuzione.