Se mi segui da un po’ di tempo sai bene quanto io mi sia sgolato sull’importanza di avere un blog, per essere un venditore di successo oggi!
In questo articolo voglio darti tutti gli strumenti necessari per ottenere un successo stellare con il tuo blog e diventare una rockstar che i clienti non vedranno l’ora di incontrare
Nell’era delle persone connesse a internet con gli smartphone anche mentre sono a cena, in bagno o nel letto, avere una propria presenza online è la chiave di volta per vendere di più.
Il blog è contemporaneamente il tuo palcoscenico e il tuo studio di incisione. E’ il luogo dal quale lanci i tuoi messaggi che devono andare a colpire e influenzare il tuo target di riferimento.
Oggi la ricerca mostra come il 68% della decisione di acquistare qualcosa (qualunque cosa) sia presa dai clienti prima di incontrare il venditore. Questo perché internet è un conduttore di informazioni.
I clienti cercano te e la tua azienda, cercano di capire se siete dei generalisti o abbiate soluzioni specifiche per loro, vedono se ci sono testimonianze e recensioni di clienti soddisfatti che parlano per voi, proprio per non dover ascoltare solo i tuoi slogan.
Mentre i tuoi concorrenti hanno l’orario di lavoro e stop per influenzare i clienti, spesso solo con visite e telefonate, tu puoi avere il tuo blog, il tuo “esercito personale” di articoli composto da soldati che combattono la battaglia per acquisire clienti al posto tuo.
Ventiquattro ore su ventiquattro, senza mai stancarsi, né demotivarsi, senza scioperare né pretendere ferie o aumenti di stipendio.
Vuoi sapere come creare un blog superfigo che ti renda una celebrità nel tuo settore, esattamente come una rockstar?
Scegli un’ audience specifica e suona per loro
Una delle prime cose che ho realizzato in effetti e che le regole che portano al successo un venditore, un’azienda qualunque e una band musicale (che è un’azienda a sua volta anche se i fan non se ne accorgono) sono le medesime.
Come prima cosa la regola base é che devi scegliere un’audience. Ho scritto in maniera esaustiva su questo argomento più volte (magari rileggiti questo articolo sul targeting se te lo sei perso).
Quindi devi sforzarti di definire chi sono le persone per le quali scriverai e con molta possibilità devi stringere il tuo focus.
Esattamente come una band non può annunciare un disco o un concerto dicendo “Veniteci a sentire, facciamo musica. Roba bella”, ma deve definire il genere che a sua volta definisce il target, così il tuo blog di assicurazioni non può parlare a tutti coloro che possono aver bisogno di assicurare qualcosa.
Il tuo blog di telefonia non può parlare a tutti coloro che possono aver bisogno di un contratto telefonico, il tuo blog di vendita non può parlare a tutti i venditori e così via.
Vedo ancora un sacco di gente che non coglie il punto. Vedo aprire blog senza un target definito, che offrono generiche informazioni sui propri prodotti o servizi (che si possono trovare online autonomamente con un minimo di ricerca).
Te lo dico chiaro: se il tuo blog è una sorta di catalogo “scritto” che presenta i tuoi prodotti/servizi o ricicla cose leggibili altrove, allora é decisamente meglio che eviti di aprirlo e continui a fare come hai sempre fatto, appuntamenti e telefonate a freddo.
Oppure devi imparare a comunicare in maniera appassionante per chi ti segue e per farlo devi seguire poche regole apparentemente semplici ma che ti daranno del filo da torcere se non ti applichi sin da subito.
Facciamo una prova rapida : se ti dico “Metallica” tu:
A: Cominci a scuotere la testa avanti e indietro, alzi al cielo una mano con il simbolo delle corna e attacchi a cantare il ritornello di “Enter Sandman”
B: Storci il naso dicendo che no, non è mai stato il tuo genere di musica. Roba troppo pesante ecc…ecc…
Come vedi il tutto è abbastanza polarizzante: o da una parte o dall’altra. I Metallica fanno parte di quell’ 1% che ha capito il segreto per vendere tanto avendo orde di fans che li reputano un punto di riferimento.
La stessa cosa vale per la vendita in generale e per il blog. E’ pieno la fuori di blog che non colgono il punto e cercano di attirare l’attenzione di un pubblico che non si capisce bene chi sia
Di solito per feedback ricevono solo la loro voce, un po’ come urlare nella valle dell’eco.
Prendi questo blog. Se chiedi in giro a persone che lo conoscono avrai due generi di risposte:
A: Figo! Eccezionale! Frank dice delle sacrosante verità e ho trovato molti spunti utilissimi sul suo blog che nessuno mi aveva mai detto.
B: Ah, il blog di quel coglione. Quell’arrogante di merda è tutto un bluff, quello che dice lo sa anche mio cuGGino e si trova come regalo nei sacchetti di patatine ecc…ecc…
Poi ovviamente ci sono la maggioranza di persone che non sono in target e non sanno nemmeno chi io sia o cosa sia questo blog.
In termini più semplici, qualunque cosa tu faccia deve essere rivolta a un target specifico e questo implica per forza i seguenti tre punti:
- La maggioranza delle persone continuerà ad ignorarti
- Un target specifico ti adorerà e ti seguirà
- Le persone allo spettro opposto ti odieranno, infameranno ecc…ecc…
Cioè, se vuoi avere realmente successo sia nella vendita che come blogger, devi mettere in conto che per costruirti un audience attirerai anche una piccola schiera di persone che ti detestano.
Qualcuno tra questi, comincerà anche a perseguitarti senza motivo magari via mail, messaggi privati ecc… ma non perché ce l’abbia con te. Semplicemente perché ha dei problemi mentali piuttosto gravi e usa te come bersaglio per scaricare rabbia e frustrazione accumulate nella propria vita.
Ti riporto la sintesi della “Legge del camion della spazzatura” di David J. Pollay che spiega bene questo fenomeno:
“Un sacco di persone sono come camion della spazzatura. Vanno in giro pieni di ‘rifiuti’: frustrazioni, rabbia, malcontento. Più questi ‘rifiuti’ si accumulano e più loro sentono l’urgenza di cercare un posto dove scaricarli. E se glielo permetti, te li scaricheranno addosso. Quindi amico, quando qualcuno cercherà di scaricare la sua rabbia e la sua frustrazione su di te, non prenderla sul personale. Sorridi, augura loro ogni bene e vai avanti. Credimi: sarai più felice.”
Questo non significa affatto che devi diventare “zen” o cose del genere. Tutt’altro. Significa che se vuoi vendere tanto ed essere un blogger di successo, devi prepararti ad andare in guerra e farlo con l’animo giusto.
Devi sapere che se ciò che fai è efficace non riceverai solo consensi ma anche critiche, che sono l’inevitabile altro lato della medaglia di questo “gioco”. Se cerchi di essere buono e carino per tutti, semplicemente non concluderai nulla perché nessun target si riconoscerà profondamente in te.
Se hai compreso bene questi punti, possiamo andare avanti con le istruzioni pratiche su come impostare il tuo blog per vendere di più.
Diventa l’eroe dei più deboli, degli scontenti, dei non considerati e dei maltrattati
Ogni ribelle, ogni persona insoddisfatta e insofferente verso lo status-quo ha bisogno di una causa, e ogni causa ha bisogno di un leader.
Se ci pensi, ogni grandi leader che puoi ricordare, a prescindere che tu ne condivida i valori o meno, si è fatto portavoce della causa di persone rifiutate, emarginate, ostracizzate, maltrattate, escluse ecc…
Non è più difficile di così.
Pensa a Martin Luther King, a Hitler, al Mahatma Gandhi, a Che Guevara per la rivoluzione Cubana, a Jimi Hendrix per la musica negli anni ’60.
Ognuno di loro era un eroe per gli underdog, i perdenti. Sì, anche lo stesso Hitler ha raggiunto il potere per gli stessi motivi. Quello che ha fatto dopo non è in discussione ma è giunto al potere perché si è fatto portavoce della classe media tedesca che era distrutta e messa in ginocchio dalle leggi internazionali che venivano applicate alla Germania nel primo dopoguerra.
Tornando ai nostri Metallica di cui parlavamo prima, anche loro nei primi anni ’80 fecero la loro personale rivoluzione.
Mentre il mondo tramite MTV era invaso da musica orecchiabile e rassicurante, fatta da band come i Duran Duran, gli Spandau Ballet, i Visage con musicisti e cantanti che andavano in giro truccati in maniera androgina e vestiti con abiti in licra attillata, i Metallica andavano in giro con Jeans strappati e stivali.
A parte il look diametralmente opposto alle band di successo dell’epoca, i Metallica intercettarono e si fecero rappresentativi del malessere sociale dei giovani usciti dall’epoca “teen” che rifiutavano la cultura posticcia e pop promossa da MTV e non vedevano l’ora di manifestare la loro rabbia contro il sistema.
Nei Metallica questi giovani videro i leader disposti a rappresentarli e mettere le loro frustrazioni in musica, e loro li ripagarono con un seguito e un affetto enorme che li rese in pochi anni una band stellare con un pubblico incredibile in tutto il pianeta.
Prendi questo blog che stai leggendo ora. Segue lo stesso meccanismo ed evita di parlare a “tutti i venditori” per concentrarsi solo su una nicchia specifica che mi sento di rappresentare.
Ci sono venditori là fuori che per anni hanno cercato sinceramente di crescere, migliorarsi, capire e guadagnarsi da vivere onestamente grazie a questa professione. Per anni però sono stati:
- ingiuriati : dalla famiglia e dagli amici perché “non si sono trovati un lavoro vero come loro cuGGino”
- maltrattati : da imprenditori che li considerano un costo e dei decerebrati da sfruttare, e dai “capi area” che sono dei lacché e fanno schioccare la frusta come vuole il padrone
- presi in giro : da “formatori” e “coach” senza scrupoli che gli hanno venduto merda per cioccolata. Approfittandosi della buona fede e della sincera voglia di crescere, hanno promosso tecniche dell’anteguerra e spacciato corsi motivazionali per corsi di vendita ecc…ecc…
Allo stesso modo il blog è divenuto il punto di riferimento per i bravi imprenditori che volevano opporsi al sistema “classico” di fare le cose e vogliono sul serio creare un’azienda che funziona, una rete vendita che produce risultati sani e in generale non ripetere gli errori sciocchi di chi li ha preceduti.
Mentre tutti gli altri “formatori” sono seriosi e incravattati, io sono sciolto e parlo con il linguaggio che ho appreso facendo il venditore in strada. Il linguaggio che tutti i venditori cazzuti usano quando si parlano tra di loro lontani da orecchie indiscrete.
Mentre gli altri parlano di improbabili “tecniche miracolose” per “superare le obiezioni” o di “farsi amico il cliente”, io parlo di posizionamento.
Mentre gli altri insistono sulla motivazione e il lavoro duro per farsi massacrare meglio al telefono e col porta a porta, io parlo di marketing a risposta diretta e di aprirsi un blog ecc…ecc…
Per tutte queste persone, questo blog è diventato il punto di riferimento dove ricevere informazioni innovative che possano aiutarli a migliorare i propri risultati o anche solo prendere decisioni importanti per la propria carriera.
Ma come ti ho detto, non è un blog che parla “a tutti i venditori”. Questo perché la stragrande maggioranza non crede nè è interessata alla formazione (di nessun tipo, né la mia né di altri). Quindi questo blog gli è indifferente.
Poi come contraltare ci sono tutta una serie di persone che non si riconoscono in quello che dico. Tutti coloro che vengono criticati o meglio sui quali si fa ironia in questo blog, ovviamente si riconoscono nei loro comportamenti sciocchi.
Quasi ogni giorno mi arriva una mail di ingiurie da un imprenditore, un venditore anziano o un capo area al quale un venditore fan del blog ha stampato un articolo che “parla di loro” e glielo ha lasciato sulla scrivania con un bigliettino: “leggi”.
Fa parte del gioco e ti ci devi abituare. Se non sei disposto a pagare lo scotto della fama, allora il tuo destino è di morire pavido e nell’ombra, elemosinando appuntamenti in giro con il porta a porta e le telefonate a freddo.
Più vorrai “essere per tutti”, più non sarai considerato da nessuno
Come si applica questa cosa al tuo settore? In maniera molto semplice. In qualunque settore tu lavori, vi è per forza una nicchia di clienti che sono scontenti, maltrattati e che comprano “obtorto collo” (cioè perchè gli serve e non ne possono fare a meno) da qualcuno.
Pensa nel tuo settore quali sono
- i disservizi più costanti che i tuoi concorrenti causano
- i problemi che la concorrenza non risolve
- le lamentele più ricorrenti da parte dei clienti
- l’ assistenza che la concorrenza non fornisce
- ecc…ecc…
In ogni settore c’è sempre un “lamento di sottofondo” del quale tu puoi farti portavoce. Quella è gente che ha una ferita lacero-contusa aperta e sanguinante e farebbe di tutto per avere un dottore.
E’ a loro che devi parlare, sono loro quelli da aiutare e sempre loro sono i clienti che non vedono l’ora di avere a che fare con te. Puoi farti portavoce degli ignorati, dei maltrattati e degli oppressi nel tuo settore, e avere un successo enorme, oppure puoi andare in giro a cercare di “portarti a letto le vergini”.
Puoi cercare di convertire la massa che non è assolutamente interessata al tuo prodotto o “strappare alla concorrenza” un cliente che si trova comunque mediamente bene come sta. Oppure puoi fare quello che ti dico io.
La scelta è tua ma ricorda che “Tertium non datur” (ogni tanto qualche citazione figosa me la concedo. Per gli ignoranti in latino come me, senza che usiate Google la traduzione è “Non è data una terza opzione”).
Trova il nemico più grosso e staccagli la testa per far capire che aria tira
Il modo migliore per avere un seguito forte, è come ti ho detto sopra:
- diventare l’eroe di qualcuno
- schierarsi chiaramente contro “il male”
Se vuoi avere della gente che ti sostiene, devi dimostrare di non avere paura a metterci la faccia e combattere per loro.
Un altro vantaggio di questo atteggiamento, è che in realtà puoi ottenere più facilmente l’attenzione di quelli che ti odiano, rispetto a coloro che in futuro diventeranno i tuoi fan.
Se invece di stare nelle retrovie cominci a “combattere il nemico”, il nemico comincerà a parlare di te, a far conoscere il tuo nome e a diffonderlo. Non è importante quello che dirà di te. Perché quando le persone del tuo target leggeranno quello che hai da dire e ci si riconosceranno, vorranno seguirti anche se qualcuno in giro dice che sei un zozzo e un delinquente.
La strategia migliore quindi è quella di marciare a passo spedito verso l’accampamento nemico, trovare Golia, tirargli con la fionda un sasso in faccia, poi staccargli la testa e mostrarla a tutti per far capire subito che aria tira.
Diventerai famoso nell’arco di una notte, e tutti dal pastore al re sapranno chi sei e cosa fai, e quelli che si riconosceranno in te si uniranno alla causa per portare avanti la battaglia che tu hai iniziato.
Quando ho cominciato a scrivere questo blog non sapevo nulla di questi concetti e ovviamente il blog faceva pena e non lo seguiva praticamente nessuno.
Poi negli anni mi sono messo a studiare per capire come dovesse essere gestito un blog efficace e sono incappato in questi concetti che all’inizio (magari proprio come te in questo momento) non potevo accettare pienamente, anzi mi facevano anche un po’ “paura”.
Quando riflettevo sul cosa fare e su quale direzione avrei dovuto far prendere al mio blog, la mia coscienza mi parlava.
La mia coscienza prendeva la forma del pupazzetto del maestro Yoda di Guerre Stellari (la saga originale, non quella zozzeria moderna) che la sera sul far del crepuscolo si animava e mi parlava dalla sua posizione accoccolata sul comodino. I riferimenti culturali dell’infanzia possono fare anche questi danni, sì.
Rabbia, paura, violenza: sono loro il Lato Oscuro del Blog! Veloci ti raggiungono quando scrivi!
Se anche una sola volta la strada buia tu prendi, per sempre essa dominerà il tuo destino! Consumerà te, come consumò l’apprendista di Obi Wan!
Un Jedi usa il Blog per saggezza e difesa, mai per attaccare!
Il problema è che i consigli del Maestro Yoda vanno bene se vuoi diventare un guerriero in accappatoio che usa una Trekking Light come arma e non può correre dietro alle ragazzine sennò il Consiglio dei Jedi gli fa un culo come una capanna.
Purtroppo la saggezza del ranocchio antropomorfo è esattamente il contrario di ciò che devi fare se vuoi avere un blog di successo che ti faccia aumentare le vendite in maniera importante.
Quindi a malincuore ho riposto dentro una scatola in soffitta il vecchio pupazzetto amico di mille avventure immaginarie e ho cominciato a fare sul serio.
Ma se parlo della Concorrenza non corro il rischio di risultare poco elegante e maleducato?
Da quando insegno a creare un blog, scrivere o anche quando ci si imbatte con questi concetti magari per la prima volta proprio al corso Venditore Vincente, spesso mi vengono rivolte domande come questa o molto simili.
“Sai, io vorrei solo fare il mio lavoro. Non mi sembra corretto far riferimento ai miei concorrenti (che giustamente potrebbero prendersela a male).
Credi sia possibile utilizzare una strategia meno aggressiva?
Sai perché secondo me se uno pensa solo a fare bene il suo poi i risultati vengono…!”
Ora vorrei cogliere l’occasione per ribadire una volta per tutte che:
NO! NON è possibile comunicare in questo modo (se vuoi ottenere dei risultati). Per risultare comprensibile e incisiva la tua comunicazione deve obbligatoriamente essere orientata alla concorrenza.
Cosa vuol dire? Vuol dire che devi comunicare in maniera relativa.
Il cervello non percepisce mai i concetti in maniera assoluta, ma solo quando riesce a paragonarli a qualcos’altro o a qualcun altro. Non esiste “bello”, “buono”, “di qualità”, “costoso” ecc… ma solo “Più bello di – meno bello di” ecc…ecc…
Essenzialmente devi mettere il tuo potenziale cliente davanti a 3 tipi di scenario:
1- Cosa succede se fai questa cosa con me.
2- Cosa succede se fai questa cosa con la concorrenza.
3- Cosa accade se non fai questa cosa e rimani col tuo problema.
Sei sicuro che la differenza tra queste tre possibilità sia ben chiara e comprensibile?
Ora fermati, e fai seriamente questo esercizio pratico con me. E’ tratto direttamente dalla mia scrivania e dai miei materiali più importanti.
Prendi un prodotto o un servizio che proponi e scrivi su un foglio come se stessi argomentando realmente con un cliente. Descrivi il tuo dialogo come se dovessi spiegare al tuo cliente esattamente queste tre situazioni:
1- Cosa succede se fai questa cosa con me -comprando il mio prodotto/servizio.
2- Cosa succede se fai questa cosa con la concorrenza- comprando il loro prodotto/servizio.
3- Cosa accade se non fai questa cosa e rimani col tuo problema.
Se non riesci a farlo, vuol dire che le tue vendite fanno schifo. Fine.
Quindi devi lavorare di più per capire come il tuo prodotto si differenzia rispetto alla concorrenza e offre una soluzione più adatta a un target specifico di persone. Puoi aiutarti consultando i siti internet della concorrenza e vedere cosa e come comunicano.
Ora non serve certamente la perfezione, ma almeno che tu esca con una traccia chiara di ciò che devi dire quando sei dal cliente “caldo” che è pronto a valutare seriamente la tua offerta.
Ok, ora la tua comunicazione è finalmente sul giusto binario, lanciata a tutta velocità sulla via del successo.
La fine terribile del Pugile gentile (e come tu puoi evitarla)
Con tutta probabilità purtroppo nella tua carriera di venditore, sarai rimasto esposto ai “consigli” o alle “tecniche di vendita” di capi area o formatori, utili a vendere come il Sottopalla Sudato™ a rimorchiare le ragazze.
Una delle cazzate più perniciose di questo settore è che
“Non bisogna mai parlare della concorrenza”
Il Sottopalla Sudato™ che oggi ti dà questi bei consigli, non sa che l’unica cosa di cui è necessario parlare a un cliente, sia dal vivo che quando si scrive un blog è appunto la concorrenza.
Per il Sottopalla Sudato™ che non ci arriva: Non sto dicendo che devi infamare con bugie i competitor.
Non devi cioè fare pettegolezzo sulle abitudini e i gusti sessuali del venditore della concorrenza o dire che quelli dell’altra azienda sono dei bastardi che ti consegnano tardi la merce appositamente e la notte si appostano sotto casa per tagliarti le gomme e rigarti la portiera dell’auto.
Nè che comprare dagli altri significa finanziare la massoneria e la loggia segreta dei Grigi della quinta dimensione.
Niente di tutto questo.
Parlare della concorrenza significa spiegare chiaramente al cliente perché per la sua situazione specifica, tu abbia la soluzione più adatta dato che hai il prodotto X che fa Y, mentre il prodotto W della concorrenza fa Z.
Magari Z lo fa anche molto bene, ma non è quello che serve all’esigenza specifica di quel cliente.
Tranquillo che se non lo farai tu, quel processo mentale lo farà comunque il cliente in automatico. Cerca di non prenderti per il culo da solo per cortesia.
I clienti hanno sempre in mente le alternative che gli dà la concorrenza e fanno in automatico paragoni. Solo che se glieli lasci fare da solo senza mai essere esplicito e limitandoti a parlare del tuo prodotto, il rischio che corri è che il cliente non riesca a “unire tutti i puntini”.
Quando un cliente non riesce a unire tutti i puntini le cose che possono capitare sono solo 3 :
- Il cliente rimane in stato confusionale e non compra
- Il cliente è confuso e per sbagliare il meno possibile compra dal meno caro
- Il cliente è confuso e per non sbagliare compra dal leader di mercato
In ognuno di questi tre casi, le possibilità che non compri da te sono come puoi ben immaginare altissime.
Quello che ti propone chi scioccamente ti dice di “non parlare o scrivere della concorrenza”, è essenzialmente di fare la fine del “Pugile Gentile”.
Il Pugile Gentile è colui che prima dell’incontro con Tyson chiede al suo allenatore:
“Senta Maestro io ci tengo davvero molto a vincere questo incontro. Però lei mi conosce NON sono un tipo violento. Non vorrei fargli troppo male. A me basterebbe stancarlo un po e accompagnarlo gentilmente fuori dal ring…”
L’allenatore (non proprio un buddista) rispose in questo modo:
Lascia che ti ponga una domanda figliolo: “Come cazzo ti è venuto in mente di fare il pugile?”
Proprio NON riesci a capire che quel cane rabbioso dall’altra parte del ring, se salirai con questo atteggiamento da checca NON si limiterà a staccarti un orecchio – come usa fare coi negri che rispetta – ma berrà direttamente il tuo cervello dopo averti ficcato una cannuccia in quella testa di…?
Per finire gli diede un pugno sul naso facendolo sanguinare.
“Ora ti senti ancora tanto gentile?”
Poi gli diede la vera risposta:
Prendi 100 video dei suoi incontri precedenti. Studia a memoria i suoi punti deboli. Trasformali nei tuoi punti di forza. Capisci dove è scoperto e fagli un culo come una capanna.
Spero che l’analogia tra pugile e venditore/imprenditore sia abbastanza chiara.
Specialmente in un mercato in contrazione NON c’è spazio per tutti. E’ una questione di sopravvivenza. O noi o loro. O tu o lui.
Non puoi vincere la guerra col fioretto. Non puoi uscire dal fango senza “sporcarti le mani.”
Per chi sta per chiedermelo: non è necessario fare per forza nomi e cognomi delle aziende concorrenti.
In molti casi è sufficiente fare riferimenti chiari a un certo modo di lavorare, un certo tipo di prodotti o servizi o semplicemente a certe priorità o valori che altri reputano prioritari mentre noi agiamo diversamente.
O più semplicemente come i prodotti/servizi della concorrenza siano eccellenti per risolvere alcuni problemi, che però non sono quelli del cliente in questione. Cliente in questione che verrà soddisfatto meglio dalla nostra soluzione che è maggiormente adatta al suo problema specifico.
Lo ridico perché non voglio che salti fuori: “Ma Frengh ha detto che bisogna parlare male della concorrenza quindi io adesso vado a dire al cliente che alla Cantacessi & Figli sono stronzi e quindi venderò di più”.
Per favore… cerca di applicare quello che scrivo solo se capisci bene i concetti, altrimenti finisci per farti male da solo.
Ci sono alcuni casi invece dove l’operato della concorrenza è così al limite della truffa o della bufala, che avvisarne con sincerità e fermezza il potenziale cliente è l’unica cosa da fare con coraggio.
Parlando di blog, ti posto un esempio di articolo scritto da un mio amico che opera nell’internet marketing contro un’azienda che offriva un prodotto non proprio “limpido” Lo puoi trovare cliccando QUI.
E se i miei clienti so’ vecchi e nun stanno su indernétte?
Una delle domande che mi vengono poste spesso quando spiego l’importanza di avere un blog è proprio questa qui sopra.
Permettimi di risponderti in due parole. E’ vero che molte persone anziane non accedono a internet per carità. Sia tra i privati che tra gli imprenditori di una certa età. Ci mancherebbe.
Il punto è che le persone anziane, tranne il pane e il latte non acquistano nulla in autonomia. Un privato chiede sempre consiglio e supporto a una figura di riferimento. Che solitamente è il figlio o un familiare che per reperire le informazioni necessarie, su internet ci va.
Vendere agli anziani in realtà è molto simile al vendere prodotti per bambini. Il target non sono i bambini, bensì i genitori. Così con le persone anziane il vero target spesso non sono loro ma le persone che li consigliano.
Stessa cosa vale per gli imprenditori. E’ verissimo che magari il vecchio Cantacessi che ormai ha 70 anni ma non molla il colpo su internet non ci va. Certo.
Però magari (anzi sicuramente) ci vanno i suoi “influencer”, cioè chi lo consiglia o assiste nelle decisioni. Consigli che arrivano dal figlio o dalla figlia, piuttosto che dal responsabile acquisti ecc…
Tutta gente al quale il vecchio Cantacessi dice con tono perentorio:
“Dobbiamo sostituire in azienda il barsogi che amplifica l’occhiello di penitenza. Trovami un po’ chi vende sta roba che ci facciamo fare due prezzi!”
Pare ovvio che se il tuo blog è proprio www.barsogiperocchiellidipenitenza.com nel quale dai tante informazioni gratuite e ti poni come un esperto del settore, la strada per il contratto sia decisamente più spianata che per i tuoi competitor.
Se invece il blog è della concorrenza ( e se non muovi il culo presto lo sarà), allora diciamo elegantemente che sei nella cacca fino al collo :)
C’è anche da dire che le persone non connesse a internet vanno via via sparendo, e presto non esisteranno più. Sei giusto in tempo in ogni caso per metterti avanti con i compiti.
Ancora una cosa è importante da sottolinearsi: se hai un blog, puoi anzi devi stampare uno o più articoli , magari dandogli una forma tipo lettera di presentazione e mandarli fisicamente al cliente che può essere interessato alla tua proposta.
Esiste questa tecnologia prodigiosa che si chiama “posta” che anche le persone anziane sanno comprendere e utilizzare.
Perché è fondamentale che tu abbia un blog per vendere di più?
Voglio lasciarti un ulteriore regalo. Un nuovo video di circa mezz’ora nel quale affronto questa tematica e alla fine del quale potrai trovare informazioni su come partire da subito per costruire il tuo blog, evitando tutti gli errori che ho fatto io all’inizio.
Clicca sul lettore e buona visione:
PS: se vuoi ricevere maggiori informazioni per la prossima data di Venditore Vincente e non perdere la possibilità di essere dentro in questa edizione, lascia i tuoi dati in questa pagina.
Rock ‘n Roll!
Ottimo, Frank. Stampo l’articolo e mi metto subito al lavoro ;)
Mica vogliamo stare qui a pettinare le bambole??
Grazie dei consigli, sempre utili
Ottimo Cristiano, applica tutto e dacci dentro.
Le parti che piu mi sono piaciute sono:
1) “Essenzialmente devi mettere il tuo potenziale cliente davanti a 3 tipi di scenario:
1- Cosa succede se fai questa cosa con me.
2- Cosa succede se fai questa cosa con la concorrenza.
3- Cosa accade se non fai questa cosa e rimani col tuo problema.”
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2) Più vorrai “essere per tutti”, più non sarai considerato da nessuno
Mi sto esercitando su queste…molto piacevole questa lettura;
Grazie!
Chiaro Limpido Cristallino……
Ma posso parlar male della concorrenza o mi consigli di dire Si li conosco lavorano bene ma noi e il nostro prodotto etc etc etc…. ;)
Frank, ti faccio davvero i miei complimenti, un articolo di una chiarezza e completezza disarmante. Se solo venissero seguite queste strategie si vedrebbero meno blog da ” ora del dilettante allo sbaraglio” come la chiamo io.
Grazie davvero, nonostante realizzi siti e blog da anni ho trovato degli ottimi spunti di riflessione.
Ancora complimenti,
Nicolò
Grazie Nicolò, mi fa piacere sia reputato utile anche da uno “smanettone” :))
A presto!
Bellissimo articolo veramente! Ma ha senso aprire un blog se si è appena cominciata la carriera di venditore o magari meglio aspettare un po’ e specializzarsi nel settore? Sto entrando a far parte del ramo immobiliare ma sono ancora alla gavetta per intenderci;-)
Grazie per i tuoi articoli!
che bello Perseo…..
Ah, ottimo articolo, mi ha chiamata proprio oggi una corsista dell’ultimo corso chiedendomi delucidazioni sul blog….telepatico ;)
il “sottopalla sudato” te lo rubo…
senti io vendo diversi articoli di diverso materiale di diverse marche, trovo difficile applicare i tuoi consigli…inoltre questi articoli sono in vendita ovunque nei negozi che trattano queste marche con prezzi imposti da loro…sicuramente c’è un’altra strategia da seguire..
Penso che ti risponderebbe di scelglierne uno in particolare e focalizzarti su quello al 99% lasciando il resto come controrno su cui magari fare cross-selling….
Grazie Frank, come al solito i tuoi articoli hanno un valore inestimabile. Applicherò fin da subito quanto consigli, in effetti finora sono stata troppo gentile sul mio blog :)
Sei troppo carina e coccolosa :P
Odio i metallica e ascolto i pooh. Per il resto perfetto
sei pazzo quasi quanto me.
‘Na bomba!
sei sempre preziosissimo! grazie mille.
Grazie a Te Frank, stamattina rileggevo il tuo articolo e mi è venuta una domanda, sulla quale io ho già una risposta, ma ovviamente mi piacerebbe sentire il tuo parere.
Per gestire un blog, in maniera professionale e pensare di farlo diventare un lavoro, credi sia sufficiente un ebookketto da 4 soldi e 4 nozioni prese in qua e in là, ( le tue sono preziose e corrette, ma non sempre è così), oppure sia necessaria una formazione più approfondita?
Voglio dire, ci sono davvero tante nozioni che servono, il copywriting, email marketing, Social Media, la conoscenza della struttura interna del blog, la SEO..ecc….ecc….. quanto credi sia importante investire nella formazione web marketing?
Per me, da 1 a 10…semplicemente 10.
Grazie ancora…!!
N.
Ovviamente la mia opinione è che più studi materiale di qualità, meglio è.
Innanzitutto ti serve realizzarlo conoscendo i VERI trucchi del mestiere, evitando di fare cazzate che poi pagherai carissimo (come è capitato a me) e per questo hai http://www.blogvendita.com
Per il resto, se vuoi approfondire sempre meglio le tematiche dello “scrivere per vendere”, c’è http://CorsoCopy.com/
Complimenti per l’articolo, sempre originale e mai banale, perché ti obbliga a non standardizzare la tua proposta commerciale qualunque essa sia.
P.S. Noi della Cantacessi ti ringraziamo per la citazione!
Ciao frank come stai ?
Grazi per le preziose risorse che dai , poco fa un azienda mi chiama per offrirmi un mandato e durante il colloquio mi fa capire che per loro l’importante è muoversi sul territorio e bussare a tutti i campanelli che hanno partita Iva.
io gli ho fatto presente che secondo me occorre lavorare con dei targhet precisi e magari prima di presentarsi mandare una bella mail con tanto di proposta commerciale ma lei dice che il loro settore è diverso.
Solo il loro cervello è diverso, tranquillo.
Sempre il migliore :) Lo aggiungo nella mia Top 5 dei migliori articoli di F.M. :)
bell’articolo come sempre..
Superchicca quella dei 3 scenari ma quella del SOTTOPALLA SUDATO, per quanto mi riguarda, entra direttamente ai vertici della classifica delle tue “perle di saggezza”..se non ci fossi bisognerebbe inventarti!!
Ciao Frank,
come sempre interessante e concreto, mi puoi consigliare su che target potrei puntare, opero come consulente nel fotovoltaico e tratto la sunpower, i pannelli più potenti e garantiti al mondo!!
grazie
Non ne ho idea Eugenio. E’ necessario uno studio quando si sceglie un target e non è una cosa che posso fare come “risposta sul blog”, sorry :)
Concordo Frank! E’ quello che dico sempre a mia madre che cerca di inculcarmi cose che non stanno né in cielo né in terra,del tipo: Guarda che se solamente un cliente si dovesse trovare male con il tuo prodotto o servizio, hai finito di lavorare! Gli dico: Se fosse vero che sia cosi,allora non esisterebbero venditori.Ci sarà sempre chi è dalla nostra parte e chi no.Solo che lei nella sua mente pensa: io se posso vorrei accontentare tutti,anche stando bassa con i prezzi perchè cosi arrivano più persone,non mi va di fare prezzi alti perchè mi sembra di derubarli.
Tua mamma dovrebbe evitare di vendere qualunque cosa perchè con le idee che si ritrova fa del male sia a sé stessa che ai clienti :))
Lo so Frank! Lei probabilmente ti darebbe anche ragione,ma che non è capace di comportarsi nel modo che dici tu,cioè sul fatto di essere DECISI!Se per esempio un cliente non è disposto a spendere una determinata cifra per un suo problema,lei non è capace di dire dirgli di NO ed andare al prossimo!Ma perchè è la sua coscienza che le impedisce di farlo,lei lo reputa un modo di vendere sbagliato!L’altro giorno mi ha detto:Paolo non ti preoccupare ci arrivo all’obbiettivo,ci metterò più tempo degli altri ma ci arrivo,i risultati comunque li sto portando!Perchè comunque lo sta ottenendo il risultato Frank devo esser sincero,ma il problema è COME LO OTTIENE QUESTO RISULTATO.Se tu chiedi che so 1000 euro a corso faccio sempre un esempio non è che voglio fare il conto in tasca degli altri :),lei farebbe 100 euro a corso! E’ arrivata lo stesso a prendere i mille euro con il corso ma su 10 clienti e non su uno!Si sbatte di più per avere di meno!
Articolo figoso! “Trova il nemico più grosso e staccagli la testa per far capire che aria tira”… poi mi prendevate in giro quando venivo in mimetica… ;)
Che Dio ti benedica!
grazie Vito, ti auguro il meglio anche io :)
Ciao Frank, prima di tutto ti faccio i miei complimenti per tutto e perché , scontato , sono d’accordo con tutto quello che porti aventi. Secondo te il corso Venditore Vincente è adatto anche vendita promozionale nei centri commerciali? E magari hai qualche consiglio pratico al riguardo dato che prima di attuare le strategie giuste del processo di vendita…la gente la devi fermare ed attirare?
Grazie Frank,
Daniele
Ciao, è la prima volta che scrivo…è tutto molto interessante ma non riesco a trovare spunti per il mio settore io vendo prodotti d’investimento assicurativi ci muoviamo per referenze… un blog? chi lo visiterebbe….
Ciao Stefania,
non trovi spunti per il tuo settore semplicemente perché avete un metodo obsoleto e non misurabile di fare acquisizione clienti e quindi marketing.
Il “passaparola” è sicuramente efficace ma
– incerto
– lento
– non misurabile
– inadatto a pianificare obiettivi
Più che preoccuparti del blog o del non blog, tu dovresti preoccuparti del fatto che non avete un sistema di marketing a risposta diretta che vi porti nuovi leads in maniera automatica.
PS: Se continuate a lavorare così non andrete avanti ancora a lungo o comunque non potrete avere tutto il successo che meritate. E non è un problema di settore ma di modo di lavorare che andava bene forse negli anni ’60.
Buon lavoro :)
Ciao , grazie per avermi risposto, io la penso come te sulla nostra tipologia di vendita e forse è per questo mi hai incuriosita ed è per questo che ti sto seguendo, studiando e conoscendo.
Non voglio consigli gratuiti da parte di nessuno, i corsi che ho fatto in realtà non mi sono stati molto utili ma penso che cercando cercando qualcosa si trova e ti ho trovato. Un tuo corso potrebbe essere interessante, ma come ti ho già detto è poco che ti seguo non so neanche se tu nei tuoi corsi consideri anche settori come il mio.
grazie ancora Ciao
Leggendo i commenti ci sono ancora diverse persone che “pensano di essere furbi” e cercano di strappare consigli e suggerimenti “gratis” ( tu cosa faresti nel mio settore ecc. ).
Come nel blog anche nel lavoro.
Vedo già schiere di “furbi” che si vantano al bar con gli amici per aver “fregato” l’altro ( c’è chi usa “inculato” ).
E’ uno dei motivi principali per i quali un paese va a rotoli, tanto marcio nel pubblico quanto nel privato.
La novità che non sei “furbo” ma solo “incapace” e forse sei quello che certi personaggini noti non per le loro virtù sono esempi da seguire.
Lavorate sodo e smettetela di rompere i coglioni ( la galleria sulle loro “furbate” è lunga ma sempre meno persone sono disponibili ).
Frank ha condensato in:
Se continuate a lavorare così non andrete avanti ancora a lungo o comunque non potrete avere tutto il successo che meritate. E non è un problema di settore ma di modo di lavorare che andava bene forse negli anni ’60.
Volete consigli e suggerimenti, frequentate il suo corso dopo aver cambiato cultura e mentalità.
Ciao Carlo,
la pura realtà è che io ho piacere di rispondere tutte le volte che posso a domande che siano sensate.
Il vero problema è che molte persone ragionano a rovescio. In particolare i problemi principali sono 2:
1 Sono ottusi, quindi il primo pensiero di una persona ottusa è “Se non capisco, c’è qualcosa di sbagliato in quello che dici tu, non in quello che faccio io”.
Cioè il fatto che tu lavori a cazzo di cane e NONOSTANTE quello porti a casa un piatto di minestra all’ottuso non salta in mente. Lui ha sempre fatto così e quindi “Questo è l’unico modo di fare le cose”. Fine
2 L’ottuso non capisce che dietro ogni risultato c’è un processo lungo e articolato. L’ottuso, essendo ottuso, crede che ci sia “la scorciatoria”, la bacchetta magica, e quindi mi chiede una “dritta”.
All’ottuso non viene in mente che non esistano “dritte” o “consigli” nel mondo della vendita, che è appunto una disciplina complessa.
Non capisce che esiste “sapere fare le cose” o non sapere fare le cose. E che saperle fare realmente sia necessario uno studio approfondito e non le “dritte”.
Inoltre e non da ultimo, agli italiani non è chiaro che “Sopravvivere facendo il venditore NON è uguale a saper vendere”.
Tu puoi campare benissimo per svariati motivi “vendendo” ( tra i quali i tuoi competitor sono scarsi come te o peggio di te), ma questo non significa che tu sia un professionista della vendita.
Quando si arriverà a questo livello di comprensione, saremo già molti passi avanti.
Salve Frank! Io penso di essere la persona più sfigata del mondo! Non solo non son capace di vendere,ma non son capace di trovare lavoro,né allo stesso tempo di svolgere qualsiasi lavoro esso sia! Che sia da dipendente che da venditore!Cioè non ho la minima idea di cosa bisogna fare! Mi ha sempre detto quando vai ai colloqui di lavori di sempre: che hai bisogno di lavorare e che sei disponibile a svolgere qualsiasi mansione essa sia! Anche sottopagato l’importante è che trovi un lavoro che dia la possibilità di mangiare!
Ciao Moreno, hai un sacco di idee SBAGLIATE sul mondo del lavoro. E non parlo di vendita… ma proprio di lavoro in generale.
Ti consiglio di leggere con molta attenzione da cima a fondo tutto questo articolo dove forse troverai chiaramente la radice di tutti i tuoi errori.
http://www.keinpfusch.net/2013/11/ancora-sugli-inoccupabili.html
Frank non sono ottusi fanno i furbi.
Nel mio settore i concorrenti sono piccole e medie imprese padronali ancora a livello di primati e i figli non sono da meno.
Per loro la vendita è fare porta a porta e telefonate, quando dico che per me i venditori sono risorse ti rispondono che tanto servono solo a procacciare contatti poi il Cliente è loro.
Fanno tutto quello che bisogna evitare e ben descrivi nei tuoi commenti a cui li rimando.
Qualcuno convinto che più canali porta più vendite ha fatto reti vendite con altri che non c’entrano un cazzo con il loro prodotto.
Ci sono venditori disperati che si rivolgono a me ma sono già coperto; mi riferiscono di contratti proposti semestrali/annuali con periodi di prova solo a provvigioni senza rinnovo automatico ( settore industriale che richiede tempo per fare fatturato ) e quando arriva il momento di pagare compare la magica disdetta.
Alcuni parlano di segnalazione ovviamente “gratis” è benvenuta.
Il problema non sono tanto i venditori a cui consiglio di dare una martellata in testa a questi coglioni concorrenti, ma che le loro aziende sono nelle mani di incapaci la cui fine è già segnata.
Ho provato a proporre di rilevare quote societarie ( e sono sicuro che integrate con la mia le raddrizzo ) ma ti rispondono o “tutto” ( ai loro prezzi ma non valgono un cazzo ) o “niente”.
Per quello serve un cambio radicale di cultura e mentalità prima di frequentare corsi ( sono capaci pure di andare in giro che sono uguali ad altri ).
Personalmente ho smesso di seguire sul loro terreno i concorrenti anche se rischio di non acquisire fatturato ( me lo posso permettere ); ci sono Clienti che al nostro rifiuto insistono ma se non rientri nella mia specializzazione o peggio non lo produco dove posso essere fra i leader rischio di non soddisfare i tuoi reali bisogni ( e dopo non ti incazzare ).
Ciao Frank,
Sbaglio o il tuo blog ha subito un impennata proprio quando hai scritto l’articolo su Re e Sgarbi?
In quel caso è giusto dire che in un certo senso hai “staccato la testa al tuo competitor”, rappresentato in quel caso da Re? (il fatto che voi due ora siate amici conto poco, nell’immaginario collettivo il “Re” della formazione tradizionale, delle tecniche di pnl e di vendita “che non funzionano”, ovvero tutto quello contro cui ti schieri, è proprio Roberto)
Sto dicendo una cazzata?
Ciao Carlo,
No, quando ho scritto l’articolo il blog era già famoso da tempo (lo stesso Roberto lo leggeva e commentava da un po’).
Non solo l’articolo parla bene di Roberto, ma al massimo mi ha fatto conoscere a un pubblico “parallelo”.
Il punto di “svolta” nel blog è quando ho cominciato a pubblicare i video “Tutta la verità sulle tecniche di vendita”.
Spesso vedo che il punto non viene colto. Io non ce l’ho mai “avuta” con la PNL nè tantomeno con Roberto o altri nello specifico.
Roberto ha il suo target e fa formazione di ALTO livello.
Venditore Vincente nasce come reazione a quelle centinaia di “formatori” e pseudo-coach che ammorbano l’Italia (magari qualcuno nato davvero perchè dopo due giorni di corso con Roberto o altri bravi professionisti si è autosuggestionato di essere un genio), con i loro corsi di “tecniche di vendita” nati dal nulla e spesso riciclando discipline come la PNL in territori che non gli appartengono (la vendita professionale).
Ciao e a presto!
Ciao Frank!
Ti ho conosciuto da poco ma, mi piace molto quello che dici…
Avrei una domanda per te,sono un fotografo che ha aperto uno studio da circa 8 mesi in piccolo paese.Penso di aver sbagliato il posto…
Mi occupo principalmente di foto di celebrazioni cristiane.Però ho un problema, non ho molte foto da matrimonio perchè come ti dicevo prima ho aperto da poco quindi, quando vengono dei futuri sposi per dei preventivi mi trovo un po spiazziato.Nel senso che non posso mostrare loro tanti lavori da matrimonio.
Secondo te,questa cosa può incidere molto?
Agostino
Ciao Frank, sono un amante dei blog e mi intriga l’idea di crearne uno per la mia principale attività: la vendita del caffè in capsule.
Una domanda per cortesia, l’azienda per cui lavoro non da la possibilità di nominare on-line ne il suo nome ne il caffè che rappresenta nonostante sia il più diffuso in italia.
Che soluzione mi suggerisci?
Grazie
Paolo
Attualmente lavoro con gli stand nei supermercati dove prendo il contatto con il potenziale cliente a cui offrire la degustazione.
Come saprai le persone potessero si smaterializzerebbero piuttosto di passare davanti al mio stand :).
PS: Questo blog è figo figo!
condivido sia i concetti espressi che i modi con cui li esprimi…bravo! mi hai trasmesso qualcosa…finalmente! in questo mare di ciarlatani e di fenomeni da baraccone! ;-)
Non c’è che dire, mi hai insegnato più tu in 10 minuti di post che in 3 anni che faccio il venditore…MASSICCIO!!!! P.S. appena ho i soldi vengo al corso e pretendo di uscire con le palle quadrate…;-)
Chapeau.
Una parola sola per te, Franck: wow! :)
PS:
un’altra parola: ma sto cavolo di “subscribe to comments” quando te lo installi??? :P
Attivato adesso per te, sei contento? :D
Madonna Frank, che bestia, m’hai dato una carica per scrivere un blog con le contropalle che levati! :-D
Ciao Frank volevo farti una domanda,non è per scroccare informazioni,ma come hai fatto a rimuovere la data sotto ai commenti in wordpress? Ed a modificare la scritta blu da AUTORE ARTICOLO in AUTORE DELL’ARTICOLO? Grazie Ema :)
Ciao Ema, sinceramente non ne ho idea. Nel senso che come penso tu possa immaginare, io non “tocco” niente di tecnico su nessuno dei miei siti ma ci pensa lo staff preposto, quindi non saprei cosa dirti. Io scrivo e basta ;)
Ciao, complimenti !!!!
Non riesco a inserire la mia mail dopo il video che spiega perché è importante aprire un blog; potete aiutarmi ?
Grazie
Frank…sarò decerebrato ma praticamente non ho capito un cazzo…
2 di notte… e penso a te! Grazie Frank…
Ciao Frank,
ho una domanda: Ma se l’azienda non mi permette di aprire un blog, come posso fare?
Mi dicono che l’azienda visto che è una corporate ha già il sito e quant’altro, non pensano sia possibile farlo, quindi io dovrei solo andare a visitare il cliente e basta.
Mario il blog è solo uno dei tanti strumenti che ti permettono di creare un flusso di nuovi clienti. Ciò detto, temo tu non abbia ancora chiaro comunque il senso del blog.
Il blog non parla della tua azienda e dei tuoi prodotti, ma delle problematiche che hanno le persone. E questo nessuna azienda può impedirti di aprirlo. Ciao.
Grazie Frank per la risposta, io ho spiegato che si sarebbe trattato di un blog personale e che avrebbe trattato solo di argomenti relativi al settore ma non mi hanno dato retta :( Cambio mandante e faccio prima va…
Leggo solo dopo 5 mesi che “ti frequento” questo articolo e, purtroppo, mi riconosco in alcuni passaggi che citi…ora devo recuperare con il tuo prossimo corso VV…
Da settembre cominciamo a distruggere la concorrenza del mio settore (tende interne e tende da sole)…vendute ai privati.
Grazie e Rock and Roll
Salve Frank! Ho comprato e divorato il tuo libro e sto inziando a mettere in pratica i tuoi consigli. Devo solo creare un Blog – trovare il mio Target specifico (ho un’idea, ma devo organizzarla meglio) e scrivere articoli! Ho già creato una pagina Facebook seria dove è tutto incentrato sul lavoro e commissionato commissionato una landing page!
Unico problema: Ho ancora 10000 volantini per il vecchio metodo della consegna a tutte le porte, qualcuno chiamerà! che me ne faccio? XD
Grazie frank, i tuoi post sono sempre utili e molto piacevoli da leggere.
Eh si, la storia del crearsi un “”nemico”” è davvero tremendamente efficace, ho poca esperienza ma nel mio piccolo l’ho applicata ed è davvero fenomenale.
:D
Più leggo l’invito a staccare la testa del tuo avversario più forte, più mi galvanizzo.
Ti seguo da un po’, ho letto e riletto il tuo libro Vendere fa schifo, sto leggendo Focus e le tue newsletter. L’impressione che ho, sempre più forte, è che quello che consigli vada ben oltre l’area del cervello preposta alla vendita. Sto mettendo in pratica i tuoi consigli anche in ambiti di vita, che non c’entrerebbero assolutamente niente con la tecnica di vendita (passami ‘sta etichetta veloce, non bannarmi subito, per favore), e vedo qualcosa smuoversi. Leggevo il punto in cui è necessario rivolgersi ad un target ben preciso e delineato (e se è afflitto da ferite lacero-contuse tanto meglio, se arrivi come guaritore), e mi sto concentrando sull’applicarlo al mio blog, che non è affatto un blog di vendita. Con i dovuti aggiustamenti di tiro…grazie per lo spunto!
Loredana, vendere significa indirizzare i propri pattern mentali nel raggiungimento di un obiettivo. E’ normale che tu possa applicarlo ad altri ambiti essendo tu persona di cultura, curiosa e intelligente.
Grazie Frank. La tua prima frase mi riconferma alla grande quello che pensavo. Ora non mi resta che continuare ad applicare, senza requie. :-)
Articolo fantastico e che, fortunatamente, mi rincuora un po’ perché alcune cose già abbiamo iniziato a farle!
Il bello è che basterebbe che tutti capissero che devono studiare.. Ma fino a che non lo fanno loro, noi andiamo avanti..
Ciao Frank, i tuoi articoli sono preziosissimi! Adesso sto ri- scrivendo il mio blog per il ristorante, anche grazie al corso di copy. Non riesco però a distinguere la differenza tra la sales e il blog, visto che devo usare lo stesso linguaggio e devo terminarli entrambi con un invito all’azione…
Ciao Cristiana, il bello di un blog è che all’interno di quest’ultimo hai spazio pressoché infinito, puoi utilizzare più argomentazioni e rivolgerti anche a target con livelli di consapevolezza diversi. Mal che vada un articolo “non funziona” ma lo hai testato a costo quasi zero.
Una sales letter invece deve essere precisa come un cecchino, con questa puoi rivolgerti a un unico livello di consapevolezza e se sbagli… beh, ci avrai smenato tutti i soldi di stampa e spedizione.
Se sei iscritto alla mia newsletter, entro fine anno uscirà un prodotto specifico per il copy per blog: tieni le antenne dritte!
Buona giornata e buon lavoro.
Nel caso del Network Marketing, dove migliaia di concorrenti legali e illegali (Amazon, ebay…) trattano i tuoi stessi prodotti, con un blog ben fatto non si richia di lavorare per gli altri? Come si può ovviare a questo inconveniente? Non è un po’ come quelli che provano le scarpe nei negozi Geox e poi li acquistano sul web perchè spendono meno?
Grazie,
Puoi ovviare lavorando sulla costruzione del brand, se ti posizioni come massimo esperto e risolutore di quel problema, le persone vogliono comprare da te e non da Amazon.
La cosa migliore resta comunque non lavorare come “terzista” o “distributore” ma vendere solo un prodotto di cui hai l’esclusiva, mi pare ovvio.
Ciao Frank ti seguo da un paio di settimane ormai o poco più. Posso intanto dirti che mi hai dato un sacco di spunti per le vendite. E per questo ti ringrazio. Ho iniziato da un paio di mesi a fare il “consulente digitale”. In sostanza mi occupo di vendere per una internet company servizi quali siti web, campagne pubblicitarie su Google e nei social. Ho iniziato da poco a scrivere il mio blog personale dando consigli agli imprenditori che vogliono ottenere il meglio dal web. Non le classiche informazioni che trovano in giro ma, piuttosto, una serie di risposte, a volte anche molto dure, a tutte quelle che possono essere le obiezioni dei miei potenziali clienti. Ovviamente scrivo anche consigli su come migliorare il loro business, partendo sempre dal concetto di risposta diretta. Quello che però vorrei chiederti è: nella mia azienda dicono sempre che chiunque abbia una partita iva è un potenziale cliente. Per me è vero solo a metà, perchè anche se chiunque potrebbe acquistare non è vero che a tutti servirebbe. Quindi, a chi mi rivolgo quando scrivo? Mi rivolgo a tutti i possessori di P.Iva o devo rivolgermi a un target ristretto? Per me attualmente il target ristretto significa le persone che cercano come far crescere la propria azienda e che vogliono sfruttare il web. E’ sufficiente? Ovviamente i miei articoli vanno in contrasto alle web agency e a coloro che diffidano del web.
Ciao Neder, dal tuo commento capisco che hai veramente poco chiari i concetti di target, business model, brand positioning, creazione dell’autorità e altre tematiche correlate al mondo Metodo Merenda.
La domanda parte da un presupposto così sbagliato che non riesco neanche a risponderti, per ora quindi ti consiglio di continuare a studiare il più possibile, magari abbonandoti al mio Circolo degli Imprenditori se non lo hai ancora fatto e provare a riformulare la domanda quando avrai inteso cosa facciamo qui.
Intanto buono studio e complimenti per l’intraprendenza, è un buon punto di partenza.
Ciao Frank,
volevo chiederti una cosa che non riesco proprio a capire.
Ma se uno fa il venditore puro per un’azienda e ha bisogno di un Blog per vendere di più (come dici tu), come fa ad impostare un _Blog ?
Soprattutto se vende più prodotti, diversi come fa a posizionarlo? Ad esempio, se vendo infissi, potrei fare un Blog che parla di infissi ed i problemi che risolve tipo ( dispersione di calore, il materiale migliore etc) , ma non posso fare marketing più di tanto non essendo mio il prodotto, creando magari un sistema di marketing, che so “Infissi Rapid “consegna in 30 giorni dei tuoi infissi……
quindi come fare?
devo fare il classico sito vetrina, chi sono – marchi trattati? na merda! In verità c’è un altro problema, ovvero che tutti i clienti acquisiti tutte imprese di costruzioni quindi B2B sono abituate a pagare a lungo e a cercare di spuntare il prezzo migliore mettendo a confronto i preventivi. Un bel casino…..:-)
Ciao Mauro,
Vedi, la difficoltà che riscontri risiede proprio nel fatto che fai il venditore per un’azienda che non ha un brand forte e che non ti permette di fare marketing in autonomia. Uno degli assunti di base di Metodo Merenda, infatti, è “Se non lo facciamo, non lo vendiamo”.
Tutto ciò che si allontana da questo ti costringe a scendere a compromessi con l’azienda produttrice e a non poter fare marketing come vuoi tu.
La soluzione è lavorare per un’azienda solida, con un brand forte e con un marketing efficace oppure crearsi una propria azienda o, meglio, un proprio brand.
Ti consiglio di studiare tutte le risorse gratuite di Metodo Merenda, che ti aiuteranno a sbrogliare la matassa. Le trovi qui => https://risorsegratuitemetodomerenda.com/
Ciao, se ho già molti articoli pronti per il blog conviene pubblicarli tutti insieme o un po’ alla volta? Posso pubblicarli anche su facebook? Grazie
Ciao Anna,
dipende: se sei all’inizio magari qualcuno in più pubblicalo subito in modo che se qualcuno arriva non si ritrova una landa desolata. Dopodiché, da lì in avanti pubblicane seguendo una frequenza che puoi sostenere nel tempo e inserisci il tutto all’interno di un funnel che porti a vendere.