“Frankie amava ripetere che la boxe era qualcosa di innaturale, che nella boxe si fa tutto al contrario. A volte, per tirare un colpo vincente, bisogna arretrare. Ma se arretri troppo, non combatti più.La boxe è qualcosa di innaturale perché si fa sempre tutto al contrario…
Quando vuoi spostarti a sinistra, non fai un passo a sinistra: spingi sull’alluce destro. Per spostarti a destra usi l’alluce sinistro. Invece di allontanarti dal dolore come farebbe qualunque persona sana, gli vai incontro. Tutto nella boxe funziona al contrario…
Se c’è una magia nella boxe è la magia di combattere battaglie al di là di ogni sopportazione, al di là di costole incrinate, reni fatti a pezzi e retine distaccate. È la magia di rischiare tutto per realizzare un sogno che nessuno vede tranne te…”
Con queste parole della voce narrante dello splendido film di Clint Eastwood “Million dollar baby”, si riassume efficacemente ciò che è necessario apprendere per diventare un campione tra i venditori.
Il mestiere della vendita è in effetti una professione innaturale, perchè quando sei un venditore e vuoi avere successo, molto successo, sai che tutto funziona al contrario. Le persone vivono costantemente con il terrore psicologico del rifiuto, di sentirsi dire “no”, di non essere accettate, apprezzate…di essere rifiutate. Questa caratteristica atavica insita nel genoma umano, retaggio della vita in tribù dove l’essere allontanato significava morte certa, ha reso la professione del venditore un percorso che è appannaggio di pochi e precluso ai più.
Chi desidera vincere nel settore della vendita, sa istintivamente che deve superare questo limite imposto dalla natura umana. Molti si avvicinano a questa professione proprio nel tentativo di superare i loro demoni, le loro paure, le loro ansie nel gestire in maniera efficace la propria relazione con gli altri prima ancora che con i clienti. Molti cadono nel tentativo, pochi riescono.
I venditori eccellenti sanno affrontare a testa alta la realtà. Anche i migliori sanno che prima di poter ricevere un “si!” dovranno reggere l’urto di almeno dieci, venti “no!”. Forse anche di più. Il problema è che i “no!” fanno male. Sono come cannonate a volte. Ci feriscono, ci dilaniano, irrompono tra le nostre speranze come un elefante in un negozio di porcellane. Qualunque persona normale scapperebbe da quel dolore, lo eviterebbe, tornerebbe ad occuparsi di un lavoro più tranquillo…magari con un bello stipendio sicuro.
I venditori invece, o almeno i migliori tra questi, non mollano. Continuano a stringere i denti, ad avanzare, a superare la paura e la delusione. Non si fermano davanti a nulla, sino a che la loro scorza si è fatta dura, la loro tempra di cacciatore si è rinvigorita e la loro determinazione si è affilata come la lama di un rasoio pronta a fendere il bersaglio.
“Essere un venditore è la magia di rischiare tutto, per realizzare un sogno che nessuno vede tranne te…”.
Sotto ogni punto di vista, vendere è una professione che va contro il buon senso comune. Intraprendere questo cammino significa quasi sempre essere osteggiato in maniera più o meno forte dalla famiglia, dai genitori, dal compagno o dalla compagna. Significa sottoporsi al ludibrio ed allo scherno degli amici che non capiscono cosa vi sia preso. Significa rinunciare a molto del tempo che una volta si era soliti dedicare a sé stessi per continuare a lavorare, a studiare, a perfezionarsi per diventare un giorno un maestro della comunicazione persuasiva.
Solo il raggiungimento di quel traguardo, che all’inizio del percorso appare lontano come una irraggiungibile chimera, farà smettere quel vociare alle vostre spalle. Solo allora le occhiate preoccupate e che sconfinano nel compassionevole svaniranno. La gente si arrenderà solo davanti ai vostri risultati, non prima. Le persone tendono a non comprendere che per diventare un professionista della vendita, si debba passare per un lungo tunnel iniziale fatto di enormi sacrifici, dove lo sforzo richiesto è estremamente maggiore rispetto ai risultati. Il “ma chi te lo fa fare” del gruppo dei pari è una delle cause maggiori di fallimento nel chi cerca di intraprendere questa professione.
Ho in preparazione per voi molto materiale ed alcune sorprese, che sono convinto vi aiuteranno a sviluppare la vostra determinazione, la “voce guida” interiore necessaria a non mollare sino all’ultimo traguardo: quello di diventare uno dei nostri…un Venditore Vincente.
Buone vendite ed alla prossima!
Francesco mi devo proprio complimentare con te…………bellissimo articolo, hai centtrato in pieno il mio outpoint a quanto pare ;)
In pochi possono capire quanto sia difficile e, a tratti, doloroso il percorso, che in realtà non termina mai……..ma le stesse persone sono anche tremendamente lontane dalla infinita gioia che si prova ad ogni singolo risultato verso quel sogno……..
Io lo dedicherei alle persone che continuano a vivere per una manciata di emozioni immediate!
bellissimo!
Grazie a tutti e due! :)
ho fatto tutta la mia carriera nelle vendite (25 anni). sono partito come venditore porta a porta e negli ultimi 8 anni ho fatto il responsabile vendite italia. portando sempre grandi risultati e realizzando anche delle autentiche “mission impossible”. sino a quando, maggio 2012, mi hanno licenziato! forse sono solo una mezza cartuccia, o forse, l’ultima azienda per cui ho lavorato, e che continuavo a pregare di fare marketing, non valeva un beato cazzo !, fatto sta che ora, a quasi 49 anni, sono tornato a vendere aspirapolvere porta a porta: CHE DURA RAGAZZI !!! MA NON MOLLO !! a me vendere piace !!! grazie FRANK, per il grande contributo che dai a tutti noi. SEI PROPRIO BRAVO, porca miseria, PROPRIO BRAVO. Aspetto il tuo prossimo corso. ROCK’N ROLL (ma anche un pochino di SOUL).
Ciao Andrea. Dacci dentro e non mollare.
Per informazioni sul prossimo corso, registrati qui http://venditorevincente.com/corsovenditorevincente/
e le riceverai in anteprima non appena sarà annunciato ;)
bellissimo questo articolo… parlo da ex pugile agonista.
per me la box e stata più facile del successo nelle vendite,
è stato piu facile per me vincere nel ring che nel mondo della vendita sulla strada.
entrambe pero sono molto simili sotto certi aspetti, anche se ho riscontrato molta più umanità
e valori nei pugili che in alcune persone nel mondo del lavoro.
Bella Frank
Che pezzo, Frank! Ma quanti venditori l’avranno capito?
Perché il punto è proprio questo: non è la capacità di fortificarsi per resistere alle mazzate, ma la capacità di rielaborare le mazzate per trasformarle in energia.
Parafrasando il Zarathustra di Nietzche esiste il venditore ed esiste l’OltreVenditore che non imparara a sopportare i no (nichilista passivo), ma impara dai no (nichilista attivo).
Bellissimo Frank, mi ci voleva proprio mi hai caricato le molle!!!!
Anche a me … Grazie
Dopo quindici anni di esperienza mi sono messo in proprio. L’obbiettivo era quello di andare a stare meglio, invece sono finito per farmi il culo il doppio o il triplo rispetto prima. Allora invece di mollare o radoppiato la scommessa, non solo farcela, ma guadagnare la mia libertà e riuscire a farlo con meno sforzo. L’ultimo anno è stata dura ma anche riconfortante perché comincio a capire che tanti lavori fatti mi devono portare prima o poi dove voglio. Complimenti Frank per riuscire a rispecchiare quello che io, come penso tante altre persone pensano.