Sul primo gradino del podio c’è posto solo per i Venditori Vincenti
Quando sono in aula con i venditori che formo con il sistema Venditore Vincente™, c’è sempre una prima fase dove ci guardiamo negli occhi lasciando fuori tutte le stronzate. Voglio capire la loro visione del settore vendite.
Le risposte cadono spesso su aspetti della vendita che lasciano le mani legate a un venditore alle prime armi. Il primo impatto col cliente, la sua diffidenza e i suoi silenzi sono una lama che cade sulla testa di ogni venditore.
Le tecniche di vendita acquisite (quando ci sono) e la capacità di persuadere, si schiantano contro il muro di gomma del cliente. Per il cliente contano poco le tue tecniche, la tua persuasione o i tuoi sconti. Se non sa chi sei, non conosce la tua azienda e il tuo prodotto, manterrà la diffidenza che prova per qualsiasi piazzista.

Di recente ho lavorato con una cliente in gamba, un raro caso di imprenditore (anzi imprenditrice) che valorizza la sua rete vendita. Ma non mi ha chiamato solo perché sono bello, ma perché aveva un problema pratico urgente: pochissime vendite nell’ultimo periodo.
Se anche tu odi i tormentoni estivi saprai quanto siano fastidiosi, trasmessi a ripetizione in ogni luogo non lasciano vie di fuga.
Uno dei motivi per cui ho deciso di formare Venditori Vincenti è che non sopporto vedere venditori sfigati in azione.
Non vendere è uno schifo.
Ottenere referenze da parte del cliente è a tutti gli effetti parte integrante del tuo processo di vendita.
Sei un venditore che prepara preventivi oppure fai visita al cliente per farti firmare l’ordine?
Quello che ho sempre amato dell’essere venditore ha a che fare con il senso di libertà che questa professione offre.
Partiamo da un presupposto semplice: il cliente ODIA le complicazioni.